Guerra fredda, il riassunto per la scuola: date, significato ed eventi principali | ScuolaZoo (2024)

Il riassunto sulla Guerra Fredda per superare compiti e interrogazioni

Uno degli argomenti che mette maggiormente in crisi gli studenti di quinta è sicuramente la Guerra Fredda. D'altronde, ricordarsi tutte le date, gli avvenimenti in ordine cronologico e gli schieramenti politici non è per nulla facile, ma non dovete preoccuparvi: per vostra fortuna ci siamo noi a darvi una mano! Nei prossimi paragrafi vi daremo tutte le informazioni più importanti così da poterle imparare subito e fare una bella figura con i vostri prof!

  • Come si fa un riassunto
  • Come si fa il riassunto di un testo narrativo: dallo schema agli esempi

Che cos’è la Guerra Fredda?


Per "guerra fredda", termine utilizzato per la prima volta dal giornalista americano Walter Lippman nel 1947, si intende l’opposizione ideologica tra Stati Uniti e Unione Sovietica, le uniche due potenze uscite vittoriose dal secondo conflitto mondiale. Questa terminologia, inoltre, fa allusione al fatto che, nonostante si trattasse di una guerra, il conflitto tra Stati Uniti e Unione Sovietica non si combatteva con le armi ma sul fronte politico ed economico.

Le cause e le origini della Guerra Fredda


Nelle fasi finali del secondo conflitto mondiale le potenze ormai certe della vittoria (Gran Bretagna, Stati Uniti e URSS) si incontrarono a Yalta nel febbraio del 1945 per stabilire i destini europei, come ad esempio la sorte della Germania, che venne divisa in quattro zone destinate a URSS, USA, Francia e Inghilterra.


Finita la Seconda Guerra Mondiale, nacque un’organizzazione intergovernativa mondiale nuova, l’ONU, che come la precedente Società delle Nazioni, si pose come garante mondiale della pace.
Nel frattempo, iniziò a delinearsi il conflitto ideologico tra Stati Uniti e Unione Sovietica, le uniche due potenze uscite vittoriose dalla guerra.

I due stati, che avevano lottato insieme contro il nazismo e il fascismo, capirono di essere profondamente diverse a livello ideologico: quella americana si fondava sulla democrazia, sulla libertà individuale, sulla libera iniziativa in campo economico; mentre quella sovietica si fondava sul governo di un partito unico, sul controllo statale dell’economia e sul sostegno alla rivoluzione comunista in tutto il mondo.

La tensione tra le due potenze iniziò quando, dopo aver stabilito i destini europei a Yalta, Stalin iniziò a sottomettere i popoli dell’Est europeo.

L'espansione dell’URSS suscitò negli Americani il timore che il comunismo potesse sottomettere tutto il continente: per evitare la sua diffusione, il presidente americano Harry Truman si pose l’obiettivo di evitare che il comunismo dilagasse in altri Paesi del mondo. Questa linea prese il nome di dottrina Truman. Essa prevedeva, tra l’altro, il Piano Marshall, un disegno che garantiva aiuti economici ai paesi europei per la ricostruzione post-bellica e supporto nella creazione di un mercato europeo.
Il Piano Marshall fu proposto​ anche all’URSS che, a sorpresa, non accettò alcun finanziamento e sostegno economico da parte degli Stati Uniti.

Gli eventi principali della Guerra Fredda: cosa succede dal 1945 al 1953


Per il timore di subire attacchi da parte dell’URSS, gli Stati Uniti stabilirono con alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, la Francia e l’Inghilterra, un’alleanza difensiva militare che prese il nome di NATO (North Atlantic Treaty Organization). Il governo sovietico, per tutta risposta,​ decise nel 1955 di stilare con le democrazie popolari dell’Est europeo il Patto di Varsavia.
Il mondo si ritrovò così diviso in due grandi aree di influenza o blocchi, ma a scatenare ufficialmente l'inizio del conflitto furono la crisi di Berlino e la Guerra di Corea.

La crisi di Berlino

Il primo evento che segnò la Guerra Fredda fu la Crisi di Berlino. Tutto ebbe inizio nel 1948, quando americani, inglesi, francesi e sovietici decisero di creare uno stato tedesco sotto l’influenza delle quattro potenze. La capitale tedesca fu così divisa in quattro zone di influenza: una francese, una inglese, una americana e una sovietica. Nel giro di pochi anni le prime tre vennero raggruppate in un’unica “Trizona”, dividendo sostanzialmente la città in due parti: Berlino Est, sotto influenza sovietica, e Berlino Ovest, sotto quella americana-occidentale.
Stalin, che vide in questa iniziativa una minaccia per gli interessi dell’URSS, reagì bloccando tutte le strade che conducevano al settore occidentale di Berlino.
Gli americani, francesi e inglesi risposero al blocco creando il “ponte aereo per Berlino”: un imponente e continuo rifornimento aereo che permetteva ai berlinesi dell’ovest di ricevere gli alimenti nonostante il blocco, il quale fu ritirato dopo un anno, senza alcuna conseguenza militare.
Successivamente, nel 1949, nacque la Repubblica Federale Tedesca, mentre nella Germania Est, sotto lo stato dell'URSS, sorse la Repubblica Democratica Tedesca.
I cittadini tedeschi però, attirati dalla libertà e dalla ricchezza della Germania Federale, iniziarono a fuggire verso Occidente. Per bloccare questo flusso, il governo della Germania orientale decise di costruire nell’agosto del 1961 tra Berlino Est e Berlino Ovest un muro, che verrà distrutto solo nel 1989.

La guerra di Corea

Il secondo evento che segna la Guerra Fredda è la Guerra di Corea, svoltasi tra il 1950 e il 1953.

La Corea, dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne divisa in due: la Corea del Nord, di stampo comunista, e la Corea del Sud, alleata degli Stati Uniti. Nel 1950 l’esercito nordcoreano, sostenuto dall’Unione Sovietica, invase i territori della Corea del Sud, che ricevette l'immediato supporto dell’ONU e del blocco occidentale. Sarà l’intervento della neo Repubblica Popolare Cinese a ribaltare le sorti della guerra e a portare le trattative di pace nel 1953.

Riassunto sulla Guerra Fredda: dalla coesistenza pacifica alla corsa allo spazio


Dopo la morte di Stalin e le dimissioni di Truman, si aprì un periodo di coesistenza pacifica.
I nuovi leader politici cercarono infatti di trovare una soluzione pacifica al conflitto: Chruščëv, per esempio, denunciò i crimini commessi da Stalin, mentre Eisenhower si dimostrò attento ai segnali di apertura dell’Unione Sovietica. Il clima sereno creatosi tra i due stati durò fino al 1957, con l'arrivo del lancio del primo satellite artificiale al mondo da parte dei sovietici.

La coesistenza pacifica (1950-1956)

Dopo la morte di Stalin, Nikita Chruščëv prese il suo posto nel 1955. Nello stesso periodo, negli Stati Uniti, Truman terminò il suo mandato e si insediò come nuovo presidente il generale Dwight Eisenhower.


A differenza dei leader precedenti, sia Chruščëv che Eisenhower cercarono di trovare una soluzione pacifica al conflitto. Il​ presidente Dwight Eisenhower, per esempio, pur mantenendo ferma la propria idea politica, si dimostrò attento ai segnali di apertura dell’Unione Sovietica. Chruščëv, invece, cercò di migliorare i rapporti con il mondo occidentale: il suo obiettivo non era più quello di sconfiggere gli Stati Uniti in guerra, ma di dimostrare la superiorità del sistema comunista.

Il vero grande cambiamento avvenne nel 1956, quando Chruščëv denunciò i crimini commessi da Stalin e tentò una cauta liberalizzazione del regime.
Questa presa di posizione portò i Paesi dell’Est a nutrire la speranza di un cambiamento radicale in senso democratico, che sfociò subito dopo in manifestazioni popolari per chiedere riforme sociali, in particolare in Ungheria nel 1956 (repressione violenta da parte dell’URSS) e in Cecoslovacchia nel 1968 (Primavera di Praga; intervenne l’esercito sovietico).

La corsa allo spazio


Il clima tra le due potenze si inasprì nuovamente il 4 ottobre 1957, quando l'URSS lanciò Sputnik, il primo satellite artificiale al mondo. Questo episodio suscitò nel popolo americano il timore di perdere il proprio primato: per gli Stati Uniti lo spazio era infatti visto come la prossima frontiera da esplorare ed era fondamentale mantenere il proprio primato. La conquista dello spazio divenne così un nuovo terreno di sfida fra le due superpotenze.

Il 25 maggio 1961, a poche settimane dallo storico volo sovietico, il neoeletto presidente Kennedy sfidò l'URSS dichiarando pubblicamente che gli Stati Uniti avrebbero fatto sbarcare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio. Previsione che si concretizzò realmente il 20 luglio 1969, quando Neil Armstrong della missione Apollo 11 divenne il primo uomo a mettere piede sulla luna.

Guerra Fredda in breve: gli anni ‘60 e ‘70


Tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70, gli schieramenti dei due blocchi diventarono meno chiari ed i paesi coinvolti acquisirono maggior autonomia. Kennedy viene eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1961, ma venne assassinato due anni dopo. Durante il suo mandato Kennedy tentò di conquistare militarmente Cuba, alleata dell'URSS. L'operazione, denominata "Baia dei porci" non andò a buon fine. Le navi americane furono attaccate subito dagli aerei cubani e due furono affondate. Mai come ora i due stati furono così vicini alla Terza Guerra Mondiale.

Kennedy e l’invasione della Baia dei Porci


Nel frattempo, nell’isola di Cuba, Fidel Castro guidò una rivoluzione contro la dittatura di Batista, il quale era al servizio degli interessi economici degli USA. Fidel Castro formò un governo socialista e nazionalizzò le piantagioni, colpendo di conseguenza gli interessi economici americani.
Gli USA reagirono finanziando una spedizione di esuli cubani contro Castro, il quale respinse l’attacco e chiese l’appoggio dell’URSS.


Kennedy, temendo l'espansione politica e militare dell'Unione Sovietica, diede l'ordine di invadere l'isola nel 1961. L’operazione, denominata come l’invasione della Baia dei Porci, fallì, causando un ulteriore avvicinamento di Cuba all’Unione Sovietica. La tensione tra i due stati raggiunse il suo apice quando l'URSS installò missili nucleari sovietici sul suolo cubano. Per tutta risposta, Kennedy ordinò il blocco navale sull’isola, dando inizio a 13 giorni di tensione che portarono il mondo a un passo da una nuova guerra mondiale. Fortunatamente, nel mese di ottobre venne raggiunto un compromesso tra i due stati: Mosca promise di rimuovere i suoi missili da Cuba e Washington di non invadere di nuovo Cuba.​

Questa decisione contribuì ad avvicinare ulteriormente le due superpotenze: venne per esempio creata la​ linea rossa, una rete telefonica destinata alla comunicazione tra i due leader e firmato il trattato che metteva al bando gli esperimenti con le armi​ nucleari. La competizione tra le due superpotenze si spostò così su altri campi, come la conquista dello spazio o la ricerca medica e biologica.

Il clima disteso creatosi tra le due superpotenze ebbe però vita breve: Kennedy venne assassinato nel 1963 mentre 1964 Kruscev fu destituito a causa della sua linea politica giudicata troppo conciliante

La Guerra del Vietnam


Nel 1963 venne eletto come nuovo presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson. Quest’ultimo volle continuare ad appoggiare il Vietnam del Sud sia militarmente che economicamente nel tentativo di limitare la diffusione del comunismo.

Le origini del conflitto della Guerra del Vietnam sono, però, da collegarsi nella precedente Guerra di Indocina durante la quale si scontrarono il movimento nazionalista guidato dal leader vietnamita Ho Chi Minh e la Francia, che intervenne militarmente nel tentativo di ristabilire il suo controllo sul Paese.


Il conflitto si concluse nel 1954 con la vittoria dei nazionalisti vietnamiti.Nel luglio dello stesso anno, la conferenza di pace di Ginevra decretò l’indipendenza, l’integrità nazionale e la sovranità del Vietnam. Successivamente, la penisola​ fu divisa in due stati indipendenti: il Vietnam del Nord, che venne destinato ai comunisti di Ho Chi Minh, e il Vietnam del Sud, che fu affidato a Ngo Dinh Diem.


Secondo il Trattato di Pace, però, il Vietnam sarebbe dovuto tornare ad essere uno stato unico nel 1956, ma il governo del Vietnam del Sud decise, anche a causa della continua pressione degli americani che volevano bloccare la diffusione del comunismo, di rifiutare le elezioni democratiche nel 1956 e di dichiarare il Vietnam del Sud stato sovrano. Qui iniziarono a svilupparsi pian piano movimenti di ribellione organizzati da forze comuniste sostenute dal Vietnam del Nord e dal governo sovietico.

Nel 1963, l'incidente navale avvenuto nel Golfo del Tonchino spinse gli USA a dichiarare ufficialmente guerra al Vietnam del Nord. Gli americani attivarono così un pericoloso piano bellico che prevedeva la presenza di numerose azioni militari.


Il conflitto si estese per svariati anni: nonostante l’enorme quantità di forze militari e navali americane, le tecniche di guerriglia dei vietnamiti e la conoscenza del territorio si rivelarono talmente vincenti da costringere il Presidente Nixon a ritirare le proprie truppe dal Paese dopo oltre dieci anni di guerra, lasciando dietro di sé una nazione distrutta e oltre un milione di morti.​

Le ostilità si conclusero ufficialmente nel 1973 con la firma della Pace di Parigi. Il Vietnam del Sud, ormai abbandonato dagli Stati Uniti, fu invaso due anni dopo dal Vietnam del Nord.​


La questione mediorientale


Il conflitto tra le due superpotenze fu rappresentato anche dalla repressione dalla cosiddetta “questione mediorientale”, con la quale si delinea il conflitto militare tra Israele, che era supportato dagli Stati Uniti, e l’Egitto, che era invece sostenuto dall’Unione Sovietica e da altri paesi arabi limitrofi. La guerra ebbe inizio nel 1967 con la Guerra dei 6 giorni, proseguì nel 1973 con la Guerra del Kippur e finì ufficialmente nel 1979 con il trattato di pace di Washington.

La fine della Guerra Fredda

Gli anni '80 segnarono una piccola ma intensa ripresa del conflitto tra Amica e l'Unione Sovietica. Saranno le scelte politiche del presidente Ronald Reagan e del Generale Gorbaciov a modificare l'andamento del conflitto: per il nuovo presidente americano, per esempio, era fondamentale impegnarsi in una vera e propria lotta alla contrapposizione totale al comunismo, tanto da opporsi a qualunque regime comunista con ogni mezzo.​
Per il nuovo Segretario Generale, Michail Gorbaciov, eletto nel 1985, era invece fondamentale portare un cambiamento drastico nella politica. Secondo il progetto di Gorbaciov era necessario puntare alla promozione di una maggiore partecipazione pubblica alla vita politica del paese e alla creazione di una ristrutturazione economica.
Inoltre, Gorbaciov iniziò una vera e propria campagna volta a ridurre le tensioni con gli USA, iniziando lui stesso con l’annuncio di una sospensione sui test nucleari.​


Le due potenze giunsero quindi ad un accordo comune, che prevedeva per gli USA la rimozione dei missili, e per l'Urss l'avvio di un programma di riduzione delle proprie forze armate e di ritiro dall’Afghanistan. La politica di Gorbaciov riuscì a convincere perfino alcuni stati appartenenti all'URSS come la Polonia e l’Ungheria. Quest'ultima in particolare aprì nel 1989 le frontiere con l’Austria che portò prima alla caduta del muro di Berlino, poi alla dissoluzione dei regimi comunisti della regione.
Due anni dopo, precisamente il 26 dicembre del 1991, l’URSS si sciolse definitivamente, ponendo finalmente la parola "fine" al conflitto che ha caratterizzato gli ultimi quarant’anni di storia europea e mondiale.

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